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Apatici o ribelli? Indifferenti o troppo sensibili? Nativi digitali o analfabeti funzionali?

Capire gli adolescenti è una sfida e spesso si cade nella facile tentazione di etichettarli: choosy, bamboccioni, senza ideali e comunque troppo "piccoli" per guidare il cambiamento. Pur sapendo che i giovani sono il futuro, non investiamo abbastanza su di loro e non li coinvolgiamo nel presente. A 40 anni dai movimenti del '68, oggi rivendicano a gran voce il diritto di essere ascoltati e di disegnare il futuro di cui si sentono derubati. Da Greta Thunberg, che ha dato il via al movimento Fridays for Future, a Emma Gonzalez, fondatrice di Never Again, ragazze e ragazzi di tutto il mondo tornano a essere i protagonisti della scena mediatica per farsi sentire e gridare ai "grandi" quello che non va.

Come diceva Albert Einstein, non si può risolvere un problema usando lo stesso modo di pensare con cui lo abbiamo creato. L’insegnamento è allora rivolto agli adulti e sono i giovani a indicare la via, “proiettati verso il futuro e senza nostalgia del passato”, come ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine 2019.

Nella nuova Proposta di Lettura, FRidA ha raccolto le storie di ricerca che hanno accettato la sfida di ascoltare e capire i giovani di oggi. Dalla scuola al lavoro, dalle disuguaglianze di genere all’emergenza dei migranti minorenni, dai nuovi disagi psicologici alla prevenzione dell’Hiv: sono alcuni dei temi su cui si gioca questa grande partita.


Buona lettura su frida.unito.it!