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Lo scorso 30 settembre a Torino abbiamo passato una notte sorprendente insieme ai mille ricercatori e ricercatrici degli atenei, dei centri di ricerca e delle imprese del territorio.

In realtà è stata una lunga giornata all'insegna delle scienze! Fin dal mattino, mentre il Xké? Il laboratorio della curiosità apriva le sue porte alle scuole, nell'Aula Magna della Cavallerizza Reale dell'Università di Torino, circa 200 studenti delle scuole primarie scoprivano con Maurizio Bertolini - Social Community Theatre Centre perché si ha paura della matematica e come esorcizzarla!

Nel frattempo, nel Rettorato dell'Università, in piazza Castello e in via Roma, i ricercatori stavano allestendo i loro piccoli "laboratori" all'aperto, il cuore della Notte Europea dei Ricercatori, che è iniziata ufficialmente alle 17 in piazza Castello: guarda qui il video della diretta dell'Università di Torino.

Nel pomeriggio quindi la manifestazione europea è entrata nel vivo e grazie alle 120 attività non-stop, tra giochi, spettacoli, mostre, esperimenti e test di prototipi, cittadini di tutte le età hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino il mondo della ricerca scientifica e tecnologica: dal drone multirotore per il soccorso in montagna alla barca a vela interamente ecosostenbile realizzati da alcuni team studenteschi del Politecnico di Torino; dai test di analisi sensoriale a cura dell'Università di Scienze Gastronomiche alla simulazione dell'esplorazione spaziale con i robot di Infini.To.

Alcuni visitatori sono stati veterinari per una notte, altri sono diventati archeologi e altri ancora hanno contribuito a un vero e proprio progetto di ricerca: quello portato avanti dal Laboratorio di Scienze Criminalistiche "Carlo Torre"- Università di Torino sul fenomeno del touch DNA (materiale cellulare e suo contenuto genetico depositato per contatto e manipolazione di oggetti), oggi spesso utilizzato per dimostrare la presenza di un sospetto sulla scena del crimine. Ai partecipanti in questa esperienza di citizen science è stato chiesto di toccare con le mani varie tipologie di oggetti puliti dai quali verrà successivamente isolato l’RNA per determinare quali geni siano espressi nelle tracce depositate e accertarne in tal modo l’entità e la natura.

Allo stand del NICO anche noi abbiamo messo alla prova le nostre conoscenze sul cervello e allo stand della Cattedra Unesco abbiamo misurato la nostra impronta ecologica, mentre le ricercatrici e i ricercatori precari hanno tenuto lezioni all'aperto sugli argomenti più disparati: dalla fisica delle particelle alle trasformazioni urbane, dai big data ai farmaci antimalarici.

Infine ci siamo goduti il Grande Varietà della Ricerca, lo spettacolo realizzato in collaborazione con il Teatro della Caduta per raccontare la ricerca attraverso nuovi linguaggi: ballando il tango, vestendo i panni dell'ossitocina o facendosi esplodere dentro un enorme palloncino, ricercatori e artisti sono riusciti a coinvolgere e sorprendere tutti!


Scopri di più su CLoSER: visita il sito ufficiale della Notte Europea dei Ricercatori in Piemonte e Valle d'Aosta.


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